International Gramsci Society Newsletter
Number 11 (December, 2000): 62-63 < prev | tofc | next >  

Giorgio Baratta: LE ROSE E I QUADERNI. SAGGIO SUL PENSIERO DI
ANTONIO GRAMSCI

(Roma, Gamberetti Editrice, pp. 348, lire 30,000)

Le rose e i quaderni "per continuare" Gramsci
«Qui si propone un saggio di lettura e interpretazione del pensiero di Gramsci: è un tentativo di bilancio e di sintesi di un percorso avviato quindici anni orsono, fatto di studi monografici, scandagli di singoli aspetti, esplorazioni occasionate in modi anche molto diversi, ma che oggi, a guardarlo retrospettivamente, pare attraversato da un filo conduttore unitario che i lettori individueranno immediatamente...» Con queste parole Giorgio Baratta descrive il percorso del libro. Gli studi raccolti nelle prime due parti riuniscono un lavoro (per lo più inedito o comunque profondamente rielaborato) svolto in questi quindici anni.

Il secolo breve
Tra il 1919 e il 1989 si racchiude la vicenda tumultuosa e contraddittoria del secolo che se ne va. Se ne vanno anche progetti speranze illusioni, ardori impegni eroismi, coscienza critica, storicismo, comunismo.Antonio Gramsci scriveva nel 1929: «Il vecchio muore e il nuovo non può nascere». Per lui era chiaro che cosa fosse e dovesse essere il nuovo che si intravedeva sia pur confusamente nell'orizzonte ma che ancora non c'era, e non ci sarebbe mai stato. Per noi il nuovo è già il presente, con la sua velocità di innovazione-distruzione, con la sua assenza di futuro, con la sua freddezza tecnologica. Ieri come oggi, il progresso è foriero del suo contrario e annuncia spaventose regressioni, ma insieme spinge in avanti le contraddizioni della vita sociale. E, ieri come oggi, la critica affina le sue armi. Da qui l'importnza, ieri come oggi, dello studio di categorie gramsciane quali "egemonia", "spirito popolare creativo", "spontaneismo e volontarismo", "rivoluzione passiva".

Ambivalenze interpretative di Gramsci
C'è una storia tutta politica della lettura dei testi di Gramsci e della interpretazione e dell'uso di determinate categorie. Si prenda il concetto di «egemonia» e di «lotta egemonica»: c'è stata e c'è tuttora una vera e propria «lotta egemonica» sul modo di intendere «egemonia». I socialisti italiani che negli anni Settanta, per contrastare l'influenza del nella cultura italiana, si proposero di dimostrare che il concetto di «egemonia» avrebbe un carattere antidemocratico, confondendo consapevolmente l' «egemonia» con il senso corrente di «egemonismo». Considerazioni analoghe si possono fare a proposito del concetto di «società civile», che oggi in particolare rivela tutta l'ambivalenza dei suoi «usi» per svuotare di contenuti «statuali» e «pubblici» la tradizione socialista. Ma una tale lettura «neoliberale» o «neoanarchica» ignora il lavoro profondo che Gramsci profuse nel ripensare il concetto di «stato allargato», in cui era ricompresa la stessa «società civile», come momento e articolazione fondamentale. È [END PAGE 62] questo nuovo concetto di stato che lo spinge a ritornare in modo nuovo, critico e costruttivo, alle origini del
socialismo.

Lo studio e l'uso di Gramsci
Con poche eccezioni, la fortuna enorme del pensiero di Gramsci ha rappresentato un sistematico tradimento del suo stile sobrio e pacato. Ci sono ragioni profonde del tradimento di un personaggio il quale ha conosciuto prima l'esclusione, la condanna, il silenzio da parte dei suoi compagni, poi le celebrazioni che possono essere nobilissimi ma possono anche tradursi nella mania di cercare in lui sempre qualcosa di più o di diverso da quello che aveva pensato e scritto.
Per un verso è proprio questo che i suoi scritti richiedono un interlocutore vivo, che afferri l'idea e vada oltre, che assuma un atteggiamento non solo filologico e critico, ma progettuale ed eretico. Per altro verso Gramsci ci ha ammonito con le sue annotazioni circostanziate sul modo di leggere Marx a esercitare il massimo di scrupolo e di onestà scientifica, a non «sollecitare» mai i testi.

Nella prima parte, intitolata Le contraddizioni del popolo, si riflette su :
Alle origini dei «Quaderni»: «spirito popolare creativo»
Popolo nazione masse nell'orizzonte internazionale
Il fantasma del populismo
Popular Gramscism Eternità e contingenza. Gramsci e il Rinascimento

Nella seconda parte, intitolata Quaderni di filosofia, troviamo
Il ritmo del pensiero nei «Quaderni del carcere»
Che cosa è l'uomo?
Engels nei «Quaderni»
Cultura tecnica economia

Nella terza parte, Europa/America/Mondo, la riflessione si apre a problematiche più attuali che
Gramsci intravide allo stato embrionale e che indicano concretamente un modo possibile di continuare con Gramsci:
L'egemonia americana nel ventesimo secolo
Gramsci nella società dell'apprendimento
Traducibilità e contrappunto: Gramsci intellettuale europeo
Gramsci tra noi: Hall, Said, Balibar
Individuo e mondo da Gramsci a Said.

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