International Gramsci Society Newsletter
Number 5 (November, 1995): 42-43 < prev | toc | next >  

Schede

Antonio Gramsci e "il progresso intellettuale di massa" a cura di Giorgio Baratta e Andrea Catone (Milano: Unicopli, 1995).

America Latina - Canto sociale - Egemonia - Folclore - Lavoro-cultura-educazione - Lotta culturale e organizzazione delle classi subalterne - Metafore biologiche - Nazione - Nazionale-popolare - Ottimismo della volontà/pessimismo dell'intelligenza - Popolo - Religione - Socialismo. Gli scritti raccolti nel libro Antonio Gramsci e il "progresso intellettuale di massa" -che potrebbero anche essere letti come voci di un dizionario critico gramsciano -intendono riproporre una riflessione sul nesso strettissimo che Gramsci istituisce tra cultura e politica, "progresso intellettuale di massa" ed emancipazione sociale. Un nesso che invece, a partire dagli anni Ottanta appare sempre più evanescente nella politica culturale e nella cultura politica delle forze che iscrivono sulle loro bandiere la rappresentanza delle massi popolari.

Il tema del "progresso intellettuale di massa", dell'elaborazione di una cultura non subalterna a quella funzionale al mantenimento degli attuali rapporti di classe, lungi dall'essere superato, si pone in moda ancor più centrale che ai tempi di Gramsci: oggi, quando il folclore contadino è stato distrutto e nelle città si consumano leggende metropolitane più subìte che inventate, quasi sempre vuote di memoria e di storia; oggi, quando i semplici di cui Gramsci parlava non sono più gli stessi, o per lo meno non sono più riconoscibili come tali, e l'industria del consenso, col controllo dei mezzi di comunicazione di massa--la televisione prima di tutto--opera potentemente per un "regresso intellettuale" delle masse.

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Il marxista bollato, di Giorgio Baratta, <<Il Manifesto>>, 4 giugno 1995.

Il Secolo d'Italia ha pubblicato tra il 12 e il 16 maggio tre articoli di Marco Bernardi Guardi dedicati ad Antonio Gramsci dai seguenti titoli: <<Mussolinismo e rivoluzione>>, <<Il nazional- popolare>>, <<Generoso naufrago>>. In merito Il Manifesto del 4 giugno '95 ha pubblicato un intervento di Giorgio Baratta, che tra l'altro scrive: i tre articoli [...] scorrono lisci: scrittura agile citazioni interessanti, carte visibilmente scoperte. Tutto sommato però il loro obiettivo non è tanto quello, evidente, di tentare un recupero, o addirittura un'appropriazione di Gramsci da parte della nuova destra, quanto quello, più insidioso e nascosto, più caro a Fini, di restituire verginità a Mussolini--tutto Mussolini--riducendolo alle sue origini socialiste e idealistiche, volontaristiche e antideterministiche, quindi vicino a Gramsci e agli stessi maestri (vengono citati Marx, Croce, Gentile, Bergson, Sorel), lo stesso afflato etico-rivoluzionario del pensatore sardo.[...]

Si parla di un termine fascinoso e ambiguo quanto mai: l'<<egemonia>>, per concludere sulla sua problematica attualità, quale indice del <<progetto di una rivoluzione italiana (...) che finalmente si trova e afferma>> richiamandosi al <<profilo storico di una comunità, alle sue tradizioni al suo destino, come carne, sangue e spirito>>...

Il minestrone provoca sorrisi e anche disgusto; ma è un piatto ben preparato per la grande abbuffata della <<dialettica revisionistica>> di destra che si appresta a cucinare <<tutta la storia del Novecento>>. [END PAGE 42] Certo Fini si mostra comunque più abile di Craxi, il quale nel 1987--cinquantenario dell'assassinio fascista di Gramsci--cercò di dimostrare che questi in carcere avrebbe fatto delle avances per acquisire la tessera del partito socialista.

Tra il 1985 e il 1988 nel formulare applicandola al thatcherismo la nozione di <<populismo autoritario>>, il giamaicano Stuart Hall [...] propose una lettura di Gramsci che si rivelò molto importante per la sua recente fortuna nei paesi anglosassoni.[...]

Lo stesso Hall sottolineò il paradosso che una teoria nata per elaborare una strategia socialista anticapitalistica si dimostrava come la più capace di rendere conto della genesi e funzione della nuova <<egemonia popolare>>, ultrareazionaria e conservatrice, che stava cambiando la società britannica.[...]

Il modo più adeguato per rispondere alla destra italiana che riscopre o pretende riscoprire Gramsci, è di mostrare come il metodo che Gramsci ha elaborato e utilizzato nell'analizzare fascismo e trasformismo negli anni venti e trenta--dopo la grande sconfitta del movimento socialista--debba e possa dare indicazioni preziose per comprendere la dinamica dell'offensiva economica, politica e culturale della destra di oggi, del suo <<populismo autoritario>>. [...]

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New York e il mistero di Napoli (viaggio nel mondo di Gramsci raccontato da Dario Fo).

(Film commentato da Franca Rame; diretto e ideato da G. Baratta, disponibile in videocassetta).

Nella prima tappa del viaggio, Dario Fo, svelando nel proprio lavoro di commediografo e attore una traccia dello "spiritello ironico" che era dentro Gramsci, ne illustra l'analisi dello spirito popolare creativo e la scoperta, nel peregrinare carcerario, della teatralità vissuta del popolo meridionale.

Giunti nel nuovo continente ritroviamo l'americanismo e il fordismo interpretati da Gramsci, in pagine che ricordano il Chaplin dei Modern Times, mediante la metafora del gorilla ammaestrato; ad essa Dario Fo affianca oggi quella del "coniglio ammaestrato" dal consumismo culturale.

Siamo ospiti di una congregazione nera a Brooklyn: una cerimonia religiosa diventa un happening. Ascoltiamo il filosofo West e il reverendo Doughtry che, come Moore e Buttigieg, rispettivamente editore e curatore dei Quaderni nella versione americana e il saggista Said, ci descrivono la sorprendente presenza di Gramsci negli Stati Uniti.

Ritorniamo in Italia e visitiamo Napoli, il cui "mistero", sosteneva Gramsci citando Goethe, è emblematico per tutti i Sud del mondo: come mai l'industriosità della gente mette capo a una società parassitaria? Con l'aiuto di Gramsci spunti critici ci vengono suggeriti da Edoardo de Filippo, Dario Fo e Antonio Capuano.   ^ return to top ^ < prev | toc | next >